Chiesa madre di Angri, fu eretta nel 1302 in puro stile romanico, su una precedente chiesa dedicata a Sant’Angelo del 1180, dal conte di Nola Romano Orsini. Divenuta “Insigne Collegiata” nel 1475 con la bolla pontificia di papa Sisto IV, nel ‘700 venne ricostruita all’interno in puro stile barocco.
Dell’epoca rinascimentale, è rimasta intatta la splendida facciata in bugnato di piperno tagliato a cuscino, nella quale sono incastonati tre splendidi portali marmorei e un rosone poliombato autentico fiore in pietra d’arte catalana, che ha pochi simili in Europa.

La Collegiata a pianta latina a tre navate, conserva al suo interno:

il prezioso polittico di scuola fiorentina, realizzato nel 1510 ed attribuito a Simone da Firenze;
un imponente organo con tremila canne ornato da numerosi fregi ed angeli in legno e in stucco dorato;
lo splendido altare maggiore in marmi policromi;
il settecentesco coro ligneo in noce di Calabria, sui cui scanni Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, annunziava al popolo la Divina Parola;
il cassettonato ligneo intarsiato e ricoperto da oro zecchino, nel quale sono incastonate le tre tele di scuola caravaggesca del Fulotti realizzate nel 1747 e raffiguranti la Nascita e il Martirio del Battista;
un tela esprimente l’estasi di Santa Rosa da Lima di Angelo Solimena datata 1679;
un crocifisso ligneo del XIV-XV secolo;
una tela sagomata esprimente San Giacinto del 1630 realizzata da Domenico de Marinis;
il busto argenteo e in bronzo del Patrono commissionato nel 1718 dall’Universitas Terrae Angriae;
la statua lignea del Patrono San Giovanni Battista, opera bizantina, portata in tempi remoti da alcuni navigatori amalfitani.