Da oggi pubblicheremo dei post dedicati al grande patrimonio storico e culturale del nostro territorio.
Iniziamo con La Certosa di San Giacomo.
Una prima tappa del progetto “Natura e paesaggio della Provincia di Salerno” su cui stanno lavorando i volontari del Servizio Civile Universale, è stata ultimata.
La Certosa di San Giacomo venne costruita tra il 1375-1381 da Giacomo Arcuccio, signore di Capri e gran Camerario del Regno Angioino.
E’ situata ai margini dell’area comunale, in località Pizzauto o Pozzo dei Goti.
Venne donata ai Certosini come segno di riconoscenza per la nascita del suo secondogenito, e fu poi trasformata in una Grangia, ovvero una fattoria, dai monaci stessi.
Con l’avvento napoleonico nel 1806, fu promulgata una legge che aboliva alcune istituzioni cattoliche, tra cui l’ordine dei certosini stessi.
Così la Certosa fu venduta prima al Cavaliere Andrea Dini, che la utilizzò come magazzino, poi venduta ai principi di Cerenzia Giannuzzi Savelli, i quali lottizzarono i beni e la stessa Certosa, cedendoli ai contadini del luogo, intorno al 1950.
Alcune fonti citano l’esistenza di una chiesa, con ingresso diretto da Via dei Goti, ora non più identificabile.
In un altro ambiente invece è stata ricavata una cappella dedicata a San Giacomo ed è stata donata ai padri Dehoniani.
La Certosa di San Giacomo ad oggi versa in un totale stato di abbandono.
La Grangia si presenta in una veste complessivamente settecentesca presentando pesanti deturpazioni dovute all’incuria, alle guerre e al sisma del 1980.
Completamente fatiscente, rappresenta un vero e proprio pericolo soprattutto nella parte posteriore, e il pericolo di un crollo non è da trascurare in quanto, privata del tetto, è soggetta ad infiltrazioni di acqua piovana.
𝑷𝒖𝒃𝒃𝒍𝒊𝒄𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒂 𝒄𝒖𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒊 𝒗𝒐𝒍𝒐𝒏𝒕𝒂𝒓𝒊 𝒅𝒆𝒍 𝑺𝒆𝒓𝒗𝒊𝒛𝒊𝒐 𝑪𝒊𝒗𝒊𝒍𝒆 𝑼𝒏𝒊𝒗𝒆𝒓𝒔𝒂𝒍𝒆.